DESIGNAZIONI ITALIANE PER IL CESE E IL CASTING DEI SINDACATI FATTO DAL MINISTERO DEL LAVORO: LA TRIPLICE PROTAGONISTA, GLI ALTRI… COMPARSE D’ORDINANZA (MA CON DIRITTO AL CESTINO PRANZO)

Il Ministero del Lavoro ha appena concluso la sua “istruttoria” per selezionare le sigle sindacali che avranno l’onore – o il privilegio? – di rappresentare l’Italia nel CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo. Risultato? Su otto componenti, ben sei sono targati CGIL, CISL e UIL, ovvero la cosiddetta “triplice”. Le altre due poltrone? Ah, quelle sono finite a sigle di routine. Altre, come la CIU, che sfidiamo chiunque a dimostrarci che abbia tutta questa rappresentatività al punto di essere scelta per rappresentare l’Italia nel CESE che però sono state piazzate in settori minori come quelle figurine che metti nel retro della copertina dell’album.

Un vero capolavoro di equilibrio democratico direbbe qualcuno. O forse di conservazione dello status quo, dice apertamente Confintesa

Questa abbondanza di rappresentanti della triplice non è certo un mistero: è un po’ come se il Ministero avesse organizzato un casting per un film e avesse scelto quasi tutti i protagonisti della stessa agenzia, mentre altri candidati fanno le comparse…ma con diritto al cestino pranzo e altre, magari più rappresentative, sono rimasti a guardare la scena dalla platea.

Il dietro le quinte di questa scelta? Pare che i sindacati della triplice stiano mantenendo un profilo così conciliante con il Ministero del Lavoro da far pensare ai cattivi che abbiano trovato un’intesa segreta. Magari un patto silenzioso che garantisce poltrone e riconoscimenti in cambio di una condotta più “collaborativa” e meno “combattiva”.

D’altra parte, mantenere la pace con la Ministra conviene: si evita la fatica di fare opposizione dura, si tiene saldo il monopolio della rappresentanza e si possono contare le poltrone senza sforzi. Il tutto mentre la partita politica continua, ma con un pubblico decisamente ridotto all’osso.

In conclusione, se la rappresentanza sindacale fosse un gioco di società, oggi la triplice avrebbe vinto il premio “monopoli del CESE” dove si passa per il via senza fermarsi prendendo anche il premio e lasciando agli altri solo il ruolo di comparsa o di pedine spostate di qua e di là per fare numero.

E il Paese? Beh, quello resta in attesa di vedere se questa rappresentanza così consolidata riuscirà a difendere davvero gli interessi dei lavoratori, o se sarà solo un’altra bella foto di gruppo da esporre in bacheca.

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