SONDAGGIO IMPIETOSO: GUALTIERI E ROCCA DOVREBBERO FARSI QUALCHE DOMANDA
Un sondaggio recente ha messo in luce un dato politico difficile da ignorare: il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha perso 13 punti percentuali di consenso, mentre il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ne ha lasciati per strada 10. Numeri che, al netto di qualsiasi lettura di parte, dovrebbero far suonare un campanello d’allarme molto chiaro per entrambi.
È evidente che, nel gioco della politica, fare promesse è semplice. Molto meno semplice è mantenerle. Ma i cittadini ricordano, osservano, giudicano. E ora parlano attraverso i sondaggi, che non sono mai verità assolute, ma termometri preziosi del malcontento diffuso.
Ai romani non può fare piacere sapere che il loro sindaco si colloca all’89° posto nella classifica dei sindaci italiani. Così come i cittadini della Regione Lazio non possono certo essere sereni nel vedere il Presidente Rocca al penultimo posto nella graduatoria dei Presidenti di Regione.
E poi ci si stupisce dell’astensionismo, della disaffezione crescente verso la politica, della sfiducia generale nei confronti delle istituzioni. Ma come si può pretendere che i cittadini partecipino alla vita democratica se le promesse fatte in campagna elettorale vengono puntualmente disattese?
A Roma, Gualtieri aveva indicato tra le maggiori priorità: rifiuti, traffico e sicurezza. Ma oggi la situazione è sotto gli occhi di tutti. I cassonetti stracolmi sono diventati banchetti a cielo aperto per topi, cinghiali e uccelli. Le strade sono sporche, la raccolta differenziata stenta a decollare, e l’immagine della Capitale del Paese continua a soffrire. Il traffico è paralizzante, mentre sulla sicurezza i cittadini lamentano una crescente percezione di degrado.
Dall’altra parte, il Presidente Rocca aveva promesso in campagna elettorale di abbattere le liste di attesa entro 12 mesi. Ma ne sono passati ben 29 di mesi, e la situazione, secondo le segnalazioni e i dati di molte strutture, è addirittura peggiorata. Le visite specialistiche attraverso il Servizio Sanitario Nazionale sono sempre più difficili da prenotare e i cittadini, in molti casi, sono costretti a rivolgersi al privato, con costi che non tutti possono permettersi.
Nel frattempo, i cittadini aspettano. E mentre aspettano, si sentono sempre meno rappresentati.
È in questo contesto che Confintesa intende alzare la voce – con rispetto, ma anche con fermezza – chiedendo al Sindaco di Roma e al Presidente della Regione Lazio maggiore attenzione ai segnali che arrivano dalla cittadinanza. Quei sondaggi non sono un attacco politico. Non colpiscono un partito o un altro. Parlano piuttosto della delusione trasversale di chi si sente tradito nelle aspettative.
Confintesa, che si batte non solo per i rinnovi contrattuali ma anche per la tutela della salute e della dignità dei cittadini, ribadisce un principio semplice: le promesse fatte devono essere mantenute. Non farlo significa alimentare la distanza tra politica e cittadini. E oggi, quella distanza è già troppo ampia.
